I said, “I can name for you something that is good, no matter what stories we tell ourselves.”“And it is…”I held up my glass. “Drinkable quantities of clean water.”“I don’t understand.”“Drinkable quantities of clean water are unqualifiedly a good thing, no matter the stories we tell ourselves.”She got it. She smiled before saying, “And breathable clean air.”We both nodded.She continued, “Without them you die.”“Exactly,” I said. “Without them, everyone dies.”Now she was excited. “That’s the anchor,” she said. “We can build an entire morality from there.”
Dissi: “Posso citarti qualcosa che è bene, a prescindere dalle storie che raccontiamo a noi stessi.”“E sarebbe…”Alzai il mio bicchiere. “Quantità di acqua pulita sufficienti per essere bevute.”“Non capisco.”“Una quantità di acqua pulita sufficiente per essere bevuta è incondizionatamente una cosa buona, a prescindere dalle storie che raccontiamo a noi stessi.”Aveva capito. Sorrise prima di dire: “E aria pulita e respirabile.”Entrambi annuimmo.Continuò, “Senza di esse uno muore.”“Esattamente,” dissi. “Senza di esse, tutti muoiono.”Adesso era euforica. “Ecco il punto fermo,” disse. “Possiamo costruire un’intera moralità a partire da lì.”
(Derrick Jensen, Endgame – Volume 1: The Problem of Civilization, 2006)